La Miami Scientific Italian Community al CES di Las Vegas propone uno sviluppo scientifico-tecnologico più consapevole e centrato sull’individuo.
Las Vegas, 9 Gennaio 2019
“Pensare alla tecnologia in modo consapevole, come un ampio processo di sviluppo che rafforzi l’aspetto etico, così, investire in una sorta di ‘slow and ethic technology’, significa tenere in considerazione e valutare tutte le conseguenze e l’impatto sulla nostra società di ogni singola innovazione, facendo riferimento ai nostri valori e mettendo al centro sempre l’individuo” è questa la proposta lanciata da Fabio De Furia, Presidente della Miami Scientific Italian Community, a margine del CES, la più grande fiera hi-tech dedicata all’elettronica d’uso quotidiano, in programma a Las Vegas dal 9 al 12 gennaio.
“La competitività industriale, specie se declinata in contesti internazionali, è fortemente connessa ai processi di innovazione tecnologica – commenta De Furia – e la capacità di utilizzare, nei propri prodotti e servizi, tecnologie allo stato dell’arte, è uno degli asset principali per quelle imprese che si misurano sul mercato globale. L’innovazione tecnologica, però, viaggia ad una velocità impressionante e, spesso, non si riesce a rispondere in maniera celere ed efficace ai cambiamenti in corso. Per questo stiamo lavorando affinchè il mondo scientifico e quello imprenditoriale si seggano insieme intorno ad un tavolo di lavoro sulla ‘slow and human centered technology’ per riflettere sulle dinamiche di sviluppo scientifico-tecnologiche e sui suoi effetti, mettendo al centro gli elementi fondanti della nostra società come l’uomo e la famiglia”.
“Vogliamo promuovere le competenze Made in Italy che, con la loro energia innovativa, come dimostrano le migliaia di brevetti in pancia al nostro Paese, rappresentano un’opportunità di crescita del ‘sistema Italia’ – conclude De Furia – quel talento ed eccellenza nei settori ad alto tasso di innovazione che possa incentivare e favorire un circuito virtuoso per il trasferimento tecnologico dalle nostre università e centri di ricerca verso imprese globali”.